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  • BOLSENA: città di storia arte e cultura

    Visitare Bolsena è come fare un viaggio nel tempo accompagnati dalla sorprendente vista del lago vulcanico più grande d’Europa. E’ una città dotata di molte strutture ricettive e di ristorazione: è la base di partenza da dove iniziare il viaggio alla scoperta del lago e del territorio, posto lungo la Via Francigena. Approfondisci nel sito l’arte e la storia dei luoghi che ti interessano

    Il distretto del Lago di Bolsena è un luogo abitato fin dalla Preistoria, specialmente in virtù delle risorse che il bacino poteva offrire. Di estrema importanza sono i resti di abitati protostorici sommersi, con particolare riferimento a quello del Gran Carro.

    La città di Volsinii fu fatta costruire dai romani dopo che essi avevano espugnato l’antica etrusca Velzna/ Volsinii localizzata a Orvieto (che venne ripopolata solo dal V/VI sec. d.C. col nome di Urbs Vetus), e ne avevano trasferito gli abitanti nei pressi del lago di Bolsena. Certo è che l’area bolsenese era già sede di vari insediamenti. La fondazione della città risalirebbe al 265-264 a.C.; alcuni decenni dopo la sua fondazione il centro acquisì notevole importanza, tanto che attorno alla metà del II sec. a.C. l’abitato venne raggiunto dalla Via Cassia.

    Volsinii fu, quindi, città etrusca e romana come documentano l'imponente cinta muraria, lunga più di 4 km, costruita con conci di tufo,  e le emergenze archeologiche che si trovano nell’area di Poggio Moscini, posta all’ingresso della città, arrivando da Orvieto. Qui gli scavi hanno riportato alla luce i resti del foro, circondato da botteghe, di una grande basilica, tratti della via tecta e due abitazioni private, decorate con affreschi e pavimenti a mosaico. L’importanza della città di epoca romana è documentata anche dai resti dell’anfiteatro che si trova in località Mercatello, lungo la Via Orvietana. Molti reperti sono visibili nel Museo territoriale del Lago di Bolsena allestito nella Rocca Monaldeschi: tra i più significativi, per la fase tardo-etrusca e romana, ricordiamo il Trono delle pantere (fine III sec. a.C.) e il grande sarcofago che racconta il mito di Dioniso e Arianna (II/ III secolo d. C.); interessanti sono anche i frammenti di pitture parietali e oggetti di uso comune.

    Risale all’epoca di Diocleziano la vicenda di Santa Cristina, la giovane martire vittima della persecuzione dell’imperatore (fine III sec. d.C.): è il simbolo di Bolsena e intorno alla storia del suo martirio è sorta la monumentale Basilica di Santa Cristina. Il complesso è ricco di opere d’arte, che si datano tra Medioevo e Settecento. Molto suggestive sono le Catacombe e la cosiddetta Grotta di Santa Cristina, la chiesa medievale con innesti rinascimentali dal forte impatto – come la facciata e la serie di maioliche della bottega dei Buglioni – e naturalmente la Cappella nuova del Miracolo. Essa venne realizzata nel XVII secolo, dove si trovano i resti dell’altare che sono stati macchiati di sangue sgorgato dall’ostia nel 1263. Si tratta del miracolo eucaristico noto come Miracolo di Santa Cristina, immortalato da Raffaello nella Stanza di Eliodoro in Vaticano nell’affresco noto come Messa di Bolsena, che si data al 1512.

    Legati alla memoria della Santa sono i Misteri di Santa Cristina, che come le Sacre rappresentazioni nel Medioevo, mettono in scena, il 23 e 24 luglio di ogni anno, le vicende del martirio della giovane. Esso sono naturalmente basate sugli scritti della Passione di Santa Cristina. A tali celebrazioni partecipano, in veste di attori, gli abitanti di Bolsena. Ricordano invece il miracolo eucaristico del 1263 le feste del Corpus Domini che rallegrano, nel mese di giugno, il centro storico di Bolsena con caratteristiche infiorate che saranno poi percorse dal passaggio della tradizionale processione del Santissimo Sacramento.

    Le memorie medievali di Bolsena sono affidate alla Rocca dei Monaldeschi della Cervara che sovrasta il centro storico circondato da uno straordinario dal quartiere medievale articolato su Via Medici e Via Adami e dal sottostante borgo, un tempo protetto da un'ulteriore cinta muraria dotata di numerose torri ed ancora oggi in parte visibile.  Nato come presidio orvietano per le guarnigioni a difesa del territorio, i Monaldeschi lo acquisirono e lo abbellirono durante il loro periodo di signoria. Attualmente accoglie il Museo Territoriale del lago di Bolsena dove si possono ammirare reperti archeologici di grande interesse e dei pannelli didattici che ricostruiscono la storia del lago e delle popolazioni che vi si sono affacciate.

    Il Medioevo è testimoniato anche dal Cammino della via Francigena: il percorso medievale ricalca, a partire da Bolsena, il tracciato della preesistente Via Cassia, aperta intorno alla metà del II sec. a. C. Bolsena fu per secoli una tappa strategica lungo il cammino dei pellegrini diretti a Roma; oggi è tappa fondamentale del Cammino europeo della Via Francigena, che conduce i fedeli da Canterbury (E) alla Città Eterna.

    Accanto alla rocca Monaldeschi ed alla Basilica dei SS. Giorgio e Cristina vanno segnalati anche altri importanti edifici quali la chiesa gotica di San Francesco, il palazzo del cardinale Teodorico Ranieri e la residenza rinascimentale di Tiberio Crispo (oggi proprietà del principe Giovanni Fieschi Ravaschieri del Drago).

    Tutto questo è Bolsena, insignita della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano



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